Riprendiamo il discorso su adolescenti e social networks cominciato nei post precedenti e ispirato dalle evidenze dell’ultima ricerca che abbiamo condotto all’interno dell’Osservatorio per la comunicazione adolescenziale tra reale e virtuale.
Ricordo che le riflessioni riportate qui sono sintesi di quanto esposto in:
Marco Lazzari (2015). Spazi ibridi tra la Rete e la Piazza: l’evoluzione della comunicazione degli adolescenti ai tempi dello smartphone. In Marco Lazzari e Marcella Jacono Quarantino (a cura di), Virtuale e/è reale. Adolescenti e reti sociali nell’era del mobile (pp. 45-80) Bergamo: Bergamo University Press
Marco Lazzari (2015). Pre-adolescenti nella Rete: l’uso di Internet tra gli studenti delle scuole medie. In Marco Lazzari e Marcella Jacono Quarantino (a cura di), Virtuale e/è reale. Adolescenti e reti sociali nell’era del mobile (pp. 81-101) Bergamo: Bergamo University Press
Oggi parliamo di come è cambiata nel tempo la dinamica adolescenti – adulti rispetto all’uso dei dispositivi telematici
Negli anni scorsi si rilevava come le moderne tecnologie comunicative acuissero la distanza tra il mondo dei ragazzi e quello degli adulti, portando gli uni a escludere gli altri dalla propria esperienza ([1]). Tecnologie che allontanavano, più che avvicinare.
Nel giro di pochi anni le tecnologie dell’informazione e della comunicazione si sono diffuse in tutte le generazioni: WhatsApp è diventato lo strumento elettivo per comunicare con i genitori, più di 3 ragazzi delle superiori su 4 lo usano per questo scopo, il 16.8% lo fa più volte al giorno, contro il 13.3% che ricorre alla classica telefonata.
Nella tabella qui sotto riportiamo i dati completi rilevati dalla nostra indagine in relazione alla domanda sulla frequenza d’uso di vari servizi di comunicazione tra i ragazzi interpellati e i genitori.
Parlando al telefono | Con SMS | Con servizi di messaggistica come WhatsApp | Con social networks | Con e-mail | |
Mai | 1.7 | 11.3 | 23.6 | 79.5 |
82.9 |
Raramente |
18.5 |
21.9 | 11.4 | 12.7 |
11.4 |
Più volte al mese |
12.3 |
15.4 | 9.0 | 1.9 |
3.1 |
Più volte alla settimana |
28.1 |
23.7 | 20.4 | 2.7 |
1.6 |
Tutti i giorni (o quasi) |
26.1 |
18.2 | 18.8 | 1.7 |
0.8 |
Più volte al giorno |
13.3 |
9.4 | 16.8 | 1.4 |
0.2 |
Frequenza d’uso dichiarata per alcuni servizi telematici nella comunicazione con i genitori (studenti delle superiori; dati percentuali)
La diffusione degli strumenti telematici tra gli adulti può far pensare che la famiglia possa oggi assumere un ruolo diverso rispetto all’educazione digitale dei figli, con più presenza e meno delega. Si può sperare in una sinergia tra figli e genitori, in una co-costruzione di competenze che andrebbe addirittura oltre l’effetto di “trascinamento al digitale” delle famiglie da parte dei ragazzi ([2]).
L’esplosione di WhatsApp di questi anni è stata accompagnata dalla crescita di Instagram, che piace molto agli studenti delle scuole medie, e dal calo di Facebook, che negli anni ha subito un riposizionamento. Ne parleremo nel prossimo post.