Si possono usare francobolli in lire?

Pubblicato il Autore Marco Lazzari

I vecchi francobolli in lire si possono usare ancora?

Sì.

Stamattina mi stavo sventolando con una busta che qualche giorno fa mi ha portato un libro sulla scrivania; e l’occhio mi è caduto sull’affrancatura: sei bolli da 400 lire (italiane!) e uno da 100 (totale 2500).

Come è possibile?

Possibilissimo. Solo che non mi era mai capitato in questi ormai quasi vent’anni di euro.

In effetti, gugolando in giro si scopre che è una pratica diffusa.

Succede che il Ministero delle Finanze, con una delibera del Comitato Euro pubblicata il 4 marzo del 2003, abbia “ritenuto” che “valori bollati con valore facciale espresso solo in lire mantengano la propria validità anche dopo il 1° gennaio 2002 a tempo indeterminato e possano essere utilizzati fino ad esaurimento delle scorte. Naturalmente, dopo questa data, il loro valore in euro si determina in base al tasso fisso di conversione”.

Dunque, il libro che mi è arrivato viaggiava con la tariffa “pieghi di libri” delle poste, che prevede per pacchi fino a due chilogrammi un’affrancatura da 1,2787 euro (“Buongiorno, vorrei un bollo da uno virgola duemialsettecentoottantasette euro”). Convertendo in lire si ottiene 2475 e rotti, e quindi l’affrancatura da 2500 lire è abbondantemente in regola.

Nel caso qualcuno fosse interessato, devono però essere bolli successivi al 1967, perché quelli più vecchi avevano una data di scadenza.

Francobolli in lire su una busta del 2019
Francobolli in lire su una busta del 2019