Quando monitoravo il Duomo di Pavia col pendolo

Pubblicato il Autore Marco Lazzari

Prima di tutto, onore ai caduti.

Ma permettiamoci di dire che i giornalisti italiani non si sono sprecati in fantasia nel parlare di quei poveri ragazzi morti in guerra. E così l’espressione “parà caduti” ha spopolato fra carta e Rete. Il Corriere on line titolava ieri “In Italia i parà caduti”. Lo so che il plurale di paracadute non è paracaduti e non c’è ambiguità, ma il mio orecchio avrebbe preferito altro.

Mi ricorda quel racconto di Campanile in cui Galileo dice al Granduca di aver scoperto che il mondo si muove. E come l’avete scoperto? gli chiede il Granduca. Col pendolo, risponde Galileo. Colpendolo con cosa? di rimando il Granduca. Come con cosa? Col pendolo e basta. E via di questo passo (da leggere: Vite degli uomini illustri). O quel film dove Benigni chiede un prestito in banca e il direttore gli chiede se ha cento milioni investiti. E Benigni… (da vedere: Tu mi turbi).

In settimana abbiamo anche avuto il Milan che “ha espugnato lo stadio di Marsiglia illuminato dal solito Pippo Inzaghi” (TG1, mercoledì – cito a spanne). Naturalmente Super Pippo ha illuminato il Milan, non lo stadio di Marsiglia. Ma la memoria di quella incursione di Adriano Galliani nello stadio di Marsiglia nel ’91 mi ha fatto pensare che Pippo si sia portato da casa le lampadine di ricambio. Per prudenza.

Questo per quel che riguarda il Milan. E la Nazionale? In Nazionale “sale Grosso sulla fascia” (Radio Rai). Così non si forma il ghiaccio per terra.