Sono Infolet, figlio di DOS

Pubblicato il Autore Marco Lazzari

E così dopo quattordici anni abbiamo fatto l’utimo appello di informatiche varie nel laboratorio di Caniana: da gennaio dovremmo spostarci nel nuovo laboratorio di Pignolo.

Quattordici anni, quanti esami? Decine di migliaia, tutti gli studenti di Lingue, Lettere, Scienze della comunicazione, Scienze dell’educazione e Psicologia sono passati di lì.

Ne abbiamo viste di cotte e di crude. Ricordo quelli che pigiavano sul pulsante on/off del pc perché lo schermo era tutto nero e così lo spegnevano, dato che era nero di screen saver; quella studentessa con la sveglia da comodino sul banco per sapere quanto mancava alla consegna; quello in ultima fila che si lamentava per la lunghezza del compito, e poi scoprivi che invece di fare un esercizio di Word e uno di Excel si era già sparato tre esercizi di Word, di quelli preparati per limitare le copiature dai vicini di banco; quella che “e adesso come faccio a consegnare i compiti?”, “come consegnare i compiti, che hai già spento il pc!”, “ma l’ha detto lei che dovevamo sbrigarci a spegnere”, “sì, ma prima dovevi consegnare” (e i file stavano sul desktop, che con spegni e riaccendi veniva pulito).

E come non ricordare la studentessa che aveva dimenticato i contraccettivi orali sul banco (pur di passare questo esame, sono pronta a tutto).

L’ultimo appello ci ha lasciato una perla. Per consegnare gli esercizi, si usa Infolet, una procedura vecchia di quattordici anni, appunto, che preleva i file dal desktop e li invia in centro di calcolo. Una procedura d’altri tempi, che apre un prompt DOS, propone domande all’utente e richiede risposte da tastiera.

Come prima cosa chiede se si è chiuso Office:

Office è stato chiuso correttamente [rispondere S o N e premere INVIO]:

La perla dell’ultima ora è:

Office è stato chiuso correttamente [rispondere S o N e premere INVIO]: SON

 

 

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