- Parliamo un po’ di ipertestualità
- Sì. [ridacchia]
- L’ipertestualità fa ridere?
- No, è che mi è venuta in mente la sua nota 26, mi è piaciuta.
Son soddisfazioni.
Scrittore di note di successo26.
26 E il testo di questa nota sarebbe dovuto stare nel corpo della pagina, ma è stato traslocato qui giusto per rafforzare l’idea che anche nei libri si possono seguire collegamenti e che l’ipertestualità in quanto testualità con struttura reticolare e navigazione non lineare è sempre esistita anche quando si aveva a che fare soltanto con testi cartacei; per esempio, una molteplicità di fenomeni intertestuali, transtestuali, metatestuali, architestuali (come per esempio le note, gli indici, i commenti, il plagio) che da sempre accompagnano il testo e la letteratura sono messi in luce in G. GENETTE, Palimpsestes, Seuil, Paris, Francia 1982. Questa stessa nota, dunque, è essa stessa un esempio di intertestualità. Detto questo, si può uscire dal piè di pagina per continuare il discorso.
si tratta della nota 26 a pagina 87 di Istituzioni di tecnologia didattica